FRANCESCO ZUCCARELLI

(Pitigliano, 1702 – Firenze, 1788)

 

Da giovane Francesco Zuccarelli viaggia a Roma e studia con Giovanni Morandi e Pietro Nelli (Tassi 1797). La successiva scoperta dell’opera di Andrea Locatelli, del Panini, e di Paolo Anesi lo indirizza verso la pittura di paesaggio nella quale collaborerà più tardi con Visentini, Bellotto e Tesi. Nel 1728 l’artista è a Firenze, dove esegue pittura di figure simili a quelle nel duomo di Pitigliano, e nel 1732 si trasferisce a Venezia. Qui si sviluppa il suo stile più caratteristico offrendo un’interpretazione dei soggetti idillici, l’equivalente pittorico delle poesie del Rolli o dello Zappi.1 Nel 1752 visita Londra, ritornandovi nel 1756; vi soggiorna per dieci anni, con grande successo sociale e professionale.2 Nel 1763 è a Venezia, e poi riparte di nuovo per Londra nel 1765 dove è membro fondatore della Royal Academy nel 1768. Nel 1771 si reca nuovamente a Venezia e nel 1788 muore a Firenze.

 

Scena campestre

olio su tela, 39.2 x 55.5 cm.

 

Provenienza: (presumibilmente) Robert Adam Philips Haldane Haldane-Duncan, 3rd Earl of Camperdown (1841 – 1918), Weston House, Shipston-on-Stour. Warwickshire; su vendita postuma, (probabilmente) Londra Christie’s, 27 maggio 1921, n. 26.

 

Questa tela, ancora inedita e in ottimo stato di conservazione, è un’opera tipica dello Zuccarelli. Nella seconda metà del Settecento le sue scene di carattere pastorale erano molto apprezzate dai collezionisti inglesi, gli stessi che avevano già riservato forti entusiasmi per i quadri di altri veneziani, come Sebastiano Ricci, il Pellegrini e il Canaletto. È ipotizzabile che la nostra tela sia stata eseguita in Inghilterra.

Come ci scrive Federico Dal Forno, che ha in preparazione una monografia sul pittore, "Questo paesaggio campestre di ottima fattura, è opera di Francesco Zuccarelli: dipinto nel quale l’artista propone elementi pittorici già conosciuti della sua tematica, come l’uomo che abbevera il cavallo, che ricorda il Cacciatore in riposo dell’Accademia di Venezia, e il Riposo del cacciatore dei Musei Civici d’Arte di Brescia; mentre il grande albero stecchito ricorda la Contadinella con buoi all’abbeverata della Villa Pisani a Strà – tutti sapientemente elaborati, tanto da apparire pressoché inediti. Nuovo e singolare risulta lo scenario arboreo con il quale l’artista ha creato un elemento naturale di ambientazione per la parte figurativa. Condotta con ricercatezza, la scena presenta singoli gruppetti di figure intente in attività diverse, realizzate con maestria grafica e con un’accorta tavolozza". [F.D.]

1 Si veda in proposito: R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, Venezia-Roma 1960.

2 M. Levey, Francesco Zuccarelli in England, in "Italian Studies", XIV, 1959, pp. 1-20.